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L’ex convento di S. Monica sarà il nuovo campus della Cattolica
Ristrutturazione donata dalla Fondazione Arvedi
Accordo tra istituzioni pubbliche e private per il rilancio strutturale e didattico
Implementare l’attuale offerta formativa e culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sede
di Cremona con proposte didattiche innovative, esclusive e di eccellenza, valorizzando il Polo
universitario affinché diventi riferimento internazionale in ambito agroalimentare e della food
economics, vocazione e linea di sviluppo della città e del territorio; recuperare, tramite
un’importante e attento intervento di ristrutturazione lo storico ex Monastero di Santa Monica e il
Magazzino Carri. Sono questi i due obiettivi condivisi e presentati presso la sede della Fondazione
Giovanni e Luciana Arvedi da tutti i soggetti pubblici e privati promotori dell’Accordo di Programma.
Presenti il presidente Giovanni Arvedi, il sindaco Gianluca Galimberti, il presidente della Provincia
Davide Viola, l’Assessore regionale al Bilancio Massimo Garavaglia, il vescovo mons. Antonio
Napolioni, il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Franco Anelli, il Preside della Facoltà
di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Lorenzo Morelli,
Paola Bignardi e Renzo Rebecchi per la Fondazione Cariplo, il Presidente Commissione Affari
Istituzionali di Regione Lombardia Carlo Malvezzi e il consigliere regionale Agostino Alloni.
Il nuovo campus universitario permetterà, tra l’altro, di dare ulteriore impulso a “Cremona Food
Lab”, progetto elaborato dall’Università Cattolica, congiuntamente a CREA-ZA, Comune e Camera di
Commercio di Cremona, vincitore nel 2015 dei “Contributi emblematici” di Fondazione Cariplo, il
cui sviluppo è limitato dall’assoluta carenza di spazi e dall’inadeguatezza dell’attuale sede
universitaria di via Milano. La disponibilità del cav. Giovanni Arvedi di farsi carico degli oneri relativi
alla ristrutturazione dell’intero complesso monastico a fronte di un innovativo progetto culturale e
scientifico da parte della Cattolica e la contestuale collaborazione degli Enti, ha permesso di dar
corpo al progetto. L’intenso lavoro posto in essere da tutto il sistema territoriale, istituzioni
pubbliche e private unite, in sinergia con la Regione Lombardia, ha consentito di definire il progetto
e la sostenibilità economica dell’operazione.
La Giunta regionale il 30 ottobre scorso ha dato avvio, ai sensi dell’articolo 6 della Legge regionale
2/2003, al percorso di promozione di uno specifico Accordo di Programma, che definisce ruolo e
compiti di ognuno: Fondazione Arvedi si farà carico dell’onere della ristrutturazione dell’immobile;
Regione Lombardia metterà a disposizione 1.750.000 euro; la Provincia di Cremona, proprietaria
dell’immobile, si sta occupando della relazione con il Fondo Immobiliare Prelios a cui la struttura è
stata conferita, e – dopo l’acquisizione – la metterà a disposizione del Comune; il Comune di Cremona
garantirà un sostegno economico annuale per la gestione e la manutenzione e l’appoggio al
progetto attraverso la costruzione di reti territoriali, nazionali e internazionali, l’Università Cattolica
del Sacro Cuore provvederà all’allestimento del nuovo campus e ad attuare la nuova proposta
formativa; Fondazione Cariplo sarà coinvolta nell’accordo e seguirà con attenzione tutto il progetto,
in quanto ha già investito 2 milioni e mezzo di euro nel recupero di una parte del complesso e ha
finanziato il progetto ‘Cremona Food Lab’.
IL PROGETTO DI RECUPERO E RESTAURO DELL’IMMOBILE
Il progetto strutturale prevede il trasferimento delle funzioni dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore dalla attuale sede di via Milano, 24 al complesso dell’ex caserma Goito con un potenziamento
di aule, spazi di servizio e centri di ricerca.
La struttura del nuovo Campus universitario andrà a valorizzare l’antico Monastero e l’ex Chiesa di
S. Monica, la possente struttura militare del Magazzino Carri, le mura storiche poste a confine con
l’antica area fluviale di Cremona e l’adiacente area boscata, polmone verde di oltre 3.000 mq, oltre
all’insieme degli altri spazi aperti che, grazie alla permeabilità dei percorsi pedonali, saranno a
disposizione della cittadinanza.
Gli spazi per la didattica vengono principalmente localizzati nella struttura dell’ex Magazzino dei
Carri, dove saranno presenti anche le aule studio per l’approfondimento individuale. Al piano terra
dell’ex Monastero sono state localizzate le funzioni di servizio alla didattica, come la zona
segreteria/ accoglienza, gli spazi caffetteria e biblioteca. Sempre nella struttura dell’ex Monastero
è prevista la realizzazione dei laboratori a servizio dei corsi di laurea (piano terra), le aule per i corsi
master e gli uffici dei docenti (piano primo), oltre a laboratori ed uffici del Centro di ricerca Cremona
Food Lab.
All’esterno verranno individuati spazi del silenzio e della meditazione, spazi di aggregazione, spazi
per gioco e relax e spazi di servizio.
L’Aula Magna troverà luogo nell’ex chiesa di Monica, ed avrà una capienza di oltre 100 posti. Con
l’intervento di restauro concordato con la Soprintendenza si riporterà all’originale splendore la
struttura seicentesca della chiesa, mantenendo allo stesso tempo visibili gli interventi successivi di
epoca militare che ne hanno caratterizzato la storia recente.
IL PROGETTO DIDATTICO E L’OFFERTA FORMATIVA
Il progetto dell’ex S. Monica ha due caratteristiche fondamentali: è fortemente legato alla filiera che
caratterizza il territorio cremonese, ovvero la produzione agroalimentare, ed ha un carattere
internazionale, ovvero ha l’obiettivo di preparare generazioni di laureati capaci di contribuire allo
sviluppo internazionale di questo segmento produttivo.
Al momento la sede di Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore vede l’incardinamento di
due lauree triennali in lingua italiana, una laurea magistrale in lingua inglese e un master di secondo
livello in lingua italiana per un totale di circa 400 studenti.
La nuova sede porterà a una composizione dell’offerta formativa di tre lauree triennali, di cui una in
inglese e tre lauree magistrali di cui due in lingua inglese, con una popolazione di studenti di non
meno di 1000 unità, quindi più che raddoppiata rispetto al presente.
Particolarmente rilevante, inoltre, anche il cambiamento qualitativo del profilo del polo che si
caratterizzerà per l’aspetto internazionale, con una attenzione particolare, ma non esclusiva, ai temi
dell’agro-alimentare. Lo scopo è quello di formare una classe dirigente italiana pronta ad affrontare
i mercati mondiali, ma anche di attrarre studenti da paesi stranieri, cosi come sta già avvenendo per
la Laurea Magistrale in Agri-business attiva a Cremona da alcuni anni.
Lo sviluppo della nuova sede si innesta sulle attività di Cremona Food Lab, progetto di ricerca
finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, con un ruolo primario anche di sostegno
economico svolto da Comune di Cremona e Camera di Commercio.
Questo progetto crea una rete tra l’Università Cattolica dei Cremona e le aziende agro-alimentari
del territorio, mettendo a disposizione impianti pilota (che verranno poi trasferiti nella nuova sede),
servizi di formazione e ricerca, attività difficilmente alla portata di aziende micro, piccole e anche
medie come una buona parte di quelle che operano nel comparto agro-alimentare.
La nuova sede, unitamente al rinnovato progetto didattico-scientifico, consentirà di rafforzare tale
rete e di potenziare l’offerta formativa post-laurea di master e di corsi “executive”, fornendo così
occasioni di “formazione permanente” e aggiornamento.
Lo sviluppo del “Food Made in Italy” è una delle scommesse per il futuro; il settore agro-alimentare
e l’internazionalizzazione, insieme al servizio al territorio, saranno i drivers della presenza
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella nuova sede di Cremona