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Un autentico bagno di folla per il noto critico, approdato a Sesto Calende per presentare il suo nuovo libro “Dal Cielo alla Terra” (Bombiani Ed.). Il suo vistoso ritardo è stato subito perdonato dai suoi ammiratori, presenti in gran numero alla Marna per assistere alla sua Lectio Magistralis. Introdotto dall’assessore alla Cultura Silvia Fantino, Sgarbi ha esordito con una serie di battute per giustificare la posticipazione dell’incontro e del ritardo. “Il 27 novembre sera io ero libero, voi non c’eravate. Stasera invece ero io ad essere impegnato”. Rotto il ghiaccio, il noto esperto d’arte ha accantonato per alcuni minuti il tema della serata per parlare a ruota libera di argomenti più scottanti e vicini alla quotidianità, dando prova di una grande intuizione e conoscenza politica.

FELICE DI ESSERE CRISTIANO E ITALIANO

Prendendo spunto da un suo viaggio in Libia svoltosi ai tempi di Gheddafi durante il quale riuscì ad aggirare e violare l’embargo americano, il parlamentare ha attribuito l’attuale instabilità politica ad un errore del mondo occidentale. “I dittatori come Gheddafi, Saddam Hussein, Bashar al-Assad costituivano l’unico argine contro gli integralisti”. La loro eliminazione ha comportato la perdita di un equilibrio e la conseguente ondata migratoria. “Non possiamo portare la democrazia con le bombe” ha aggiunto. “Oggi anche il musulmano moderato sente gli americani come nemici assoluti”. “L’errore dell’occidente è stato distruggere uno status quo che era migliore di qualsiasi ‘primavera’: infatti oggi i nuovi capi al potere hanno introdotto la religione nei governi”. Di fronte a tutto questo il critico si è detto felice di essere “cristiano, italiano e residente in Italia. Non c’è niente di più bello che possa toccare un uomo”.

ARTE: VALORE CULTURALE PRIMA CHE DI FEDE

I CROCIFISSI? NON TOGLIAMOLI DALLE AULE

Dopo questa lunga digressione Sgarbi è entrato nel vivo del tema della serata. Nel suo volume “Dal Cielo alla Terra” l’arte italiana è identificata come arte cristiana. “Il Cristianesimo ha mostrato che, se Dio esiste, è bellezza”. E il rifiuto dell’islam e dell’ebraismo di rappresentare la divinità non deve allarmare. L’arte amplia il concetto religioso e “l’opera d’arte assume un valore culturale prima che di fede. Per questo ritengo sbagliato respingere la collocazione dei Crocifissi nelle scuole. Cristo, simbolo di sofferenza, non può turbare i musulmani, è senza senso”. Nel suo libro il percorso dal cielo alla terra è l’iter compiuto dall’arte fra due grandi protagonisti: Michelangelo e Caravaggio. Un excursus che passando dal Manierismo del Pontorno, di Rosso Fiorentino, del Parmigianino, di Beccafumi (che riprendono gli insegnamenti di Michelangelo e Raffaello per stemperarli in contesti più irreali e visionari) prosegue con Bronzino e Bassano, Tintoretto, Campi e Moretto e il loro realismo più vicino alla terra. La quotidianità entra sempre più nella pittura con Arcimboldo, Passerotti, Carracci ma soprattutto con Caravaggio, dove la figura umana ritorna, vera e incarnata in terra. Un affascinante viaggio che ha incantato l’uditorio. Molti gli applausi al termine del suo intervento. Molti sestesi poi hanno sostato pazientemente in fila per ottenere un autografo sul volume.