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ANDRA’ A CITTIGLIO LA CAMERA IPERBARICA DI LAVENO ?

LAVENO MOMBELLO – Il Comitato nato per la salvaguardia dell’Ospedale di Cittiglio, dopo avere appreso da un nostro articolo su “La Prealpina”, la notizia della chiusura del Centro Iperbarico di Laveno, vuole evidenziare le potenzialità di un ipotetico Servizio di Medicina Subacquea e Iperbarica posto all’interno dell’Ospedale. Si pone per questo in evidenza come il territorio veda oltre al Lago Maggiore altri laghi geograficamente vicini al presidio dell’Ospedale di Cittiglio e per questo tale specialità potrebbe conferire al presidio ospedaliero di Cittiglio una specifica valenza visto che le camere iperbariche più vicine sono a Milano o Fara Novarese (fuori regione). Nel comunicato si aggiunge: “L’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia poi recentemente riaperta potrebbe trattare anche le fratture a rischio, che sono una specifica indicazione all’Ossigeno Terapia Iperbarica, distinguendosi quindi dalle altre Unità Operative di Ortopedia e Traumatologia di Tradate e Luino. La letteratura scientifica è concorde nell’auspicare la sede di trattamento iperbarico presso un centro ospedaliero onde evitare che le difficoltà logistiche possano interferire sulle indicazioni al trattamento.

La gestione dei casi di disbarismo (si pensi alla ben nota malattia da decompressione) o l’intossicazione da monossido di carbonio richiedono infatti personale esperto. Tali situazioni possono essere gestite più facilmente se la camera iperbarica è attigua a un pronto soccorso con tutti i servizi annessi (medicina di laboratorio, radiologia, servizio di Cardiologia e servizio di Anestesia e Rianimazione con Anestesista Rianimatore presente H24).” Si ricorda inoltre come l’ospedale sia dotato di una sala per la gestione avanzata delle emergenze, dove è sempre presente un medico di pronto soccorso che si avvale della consulenza di vari specialisti, ed è dotato di elisuperficie. Il comunicato conclude: “La scelta di collocare un Centro Iperbarico all’interno dell’Ospedale faciliterebbe poi l’iter diagnostico di alcune tipologie di pazienti. Si pensi ad esempio al paziente diabetico che nel contesto di una struttura ospedaliera nell’arco di alcune ore potrebbe effettuare esami ematici, visite specialistiche e nel caso sia affetto da ulcere cutanee (il piede diabetico per intenderci) potrebbe essere sottoposto a trattamento iperbarico. Un ambulatorio per le medicazioni avanzate potrebbe poi seguire tali pazienti nel corso delle sedute previste. “Un Centro Iperbarico a Cittiglio potrebbe per il comitato essere spunto per ragionare sull’importanza di un corretto approccio multidisciplinare a favore del paziente. Quindi un caso di buona sanità”. Ora L’ipotesi di spostare l’attività della camera iperbarica, chiusa da tempo a Laveno Mombello, trasferendone l’attività all’ospedale di Cittiglio, è stata avanzata l’altro giorno dal Comitato per la salvaguardia dell’omonimo ospedale. Ed è considerata tutt’altro che una boutade di fine estate, stando al responsabile dell’assessorato al Welfare regionale, Giulio Gallera, che non l’ha lasciata cadere. «Ho letto “La Prealpina”, dove il Comitato ha avanzato la proposta, e mi sembra interessante – anticipa tra una riunione e l’altra dedicata alle problematiche dei vaccini, in sede milanese – Non appena possibile mi confronterò con il direttore generale Callisto Bravi e ne parleremo concretamente». Gallera conosce l’iter che ha portato la struttura di Laveno Mobello, «dopo un percorso lungo e netto», come dice lui stesso, alla chiusura. «Le necessità sul territorio di una camera simile ci sono, ma ora dovremo fare una valutazione sulle caratteristiche anche dell’ospedale di Cittiglio», riprende l’assessore. In altre parole, valutare se le dotazioni che deve avere un ospedale per accogliere una struttura simile ci sono. Non solo. Per non lasciare nulla al caso, Gallera pensa a un approfondimento legato ai bacini d’utenza che si potrebbero rivolgere a Cittiglio invece che a Laveno. «Penso di poter valutare, insieme con le figure preposte, questo tipo di caratteristiche relativamente a Cittiglio, e cioè l’idoneità e la richiesta effettiva del territorio – conclude l’esponente del Welfare della Regione Lombardia – Perché, come ho detto, si tratta di una proposta legittima che ha una sua dignità». Da ricordare che due imprenditori da qualche settimana si stanno occupando della sua riapertura. Vedremo!

Fonte Laveno Mombello e Dintorni by R.C.A.

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